Luogo: Torre a Cona, Rignano sull'Arno
Si parte da San Donato in Collina, fin dal medioevo punto di sosta e ristoro per viaggiatori di ogni tipo: non a caso fino agli anni '20 del Novecento si trovava l'osteria di San Donato a Busilli. Da qui passavano anche le greggi del Casentino, del Mugello e del Pratomagno, che con l'annuncio dell'autunno si spostavano nelle maremme. Un territorio che sembra addentrarsi, mentre si percorre la provinciale, nelle più umili campagne di un Chianti meno appariscente e "pettinato".
Eppure, basta svoltar la curva, ed ecco la maestosa Torre a Cona, un abbaglio degli occhi per imponenza e architettura, che non dà subito a vedere la sua non finitezza. La torre di Quona che è ancora lì racconta della sua origine medievale, ma poi c'è tutto il resto, comprese le circostanze legate al secondo conflitto mondiale, durante il quale è stata salvifica per tante opere d'arte fiorentine.
Ed è nella sua tenuta che si trova, oltre ad un mulino ad acqua a due palmenti ora diventato abitazione, quella che sembra una misteriosa torre circolare in cima al poggio della Merlaia, forse proprio il più grande dei tre mulini a vento presenti nel Settecento.
Mentre proviamo a immaginare come doveva essere con le sue lunghe braccia rotanti, camminiamo nei vari spazi esterni della villa per poi attraversare gli ampi paesaggi con i vigneti dai colori cangianti. Passando per la medievale chiesa di Santo Stefano alle Corti con le due belle, seppure ottocentesche campane, arriveremo al piccolo cimitero col monumento dedicato alla famiglia Einstein, a testimoniare la dolorosa vicenda loro occorsa, che ripercorreremo in questa giornata.
Chiuderemo poi al Circolo di San Donato in un clima di amicizia e convivialità.
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