Luogo: Mugello, Faggio all'Ombrellino
All’inizio del Quaternario, due milioni e mezzo di anni fa, il Mugello era una vasta conca lacustre. È qui che oggi abita la maggior parte della popolazione, su questi terreni fertili densamente coltivati.
L’anello che faremo, tutto compreso nel territorio di Scarperia, si trova però più a nord e più in alto, sui due versanti della valle del Cornocchio, là dove transitava nel Medioevo una delle più frequentate strade per Bologna: la cosiddetta “strada di Sant’Agata”, che per Pratolino, Vaglia e San Piero a Sieve raggiungeva Sant’Agata per poi salire al Passo dell’Osteria Bruciata.
Con la fondazione nel Trecento di Scarperia (e Firenzuola) da parte di Firenze, a quella subentrò la variante per il Passo del Giogo.
il Castello di Scarperia fu realizzato dai Fiorentini come l’avamposto più a nord a loro difesa, sulla strada del Giogo, a seguito di un assedio ai danni della potente signoria degli Ubaldini, che in Mugello avevano diverse roccaforti.
Partendo da sant’Agata, andremo a rinvenire le tracce di uno dei loro più importanti castelli, quello di Montaccianico, oggi ridotto a un rudere, ma finalmente oggetto di importanti scavi archeologici. “Nel detto anno [1306] nel mese di maggio, i fiorentini andarono ad oste sopra ‘l castello di Montaccianico in Mugello e puosonvi l’assedio; il quale castello era de’ signori Ubaldini, ed era molto bello e ricco…e ‘l castello fu tutto abbattuto e disfatto che non vi rimase casa né pietra sopra pietra…accionché Montaccianico mai non si potesse riporre” (G.Villani).
Proseguiremo poi per la località Vallappero, da cui si gode di una bella vista sulla vallata e su tutto il Mugello, e attraversando boschi di castagno prima e di pini poi, giungeremo a incrociare il sentiero di crinale, che imboccheremo fino al Passo dell’Osteria Bruciata. Prima raggiungeremo il Monte Faggio all’Ombrellino (1125 metri), punto più alto e dove faremo la nostra pausa pranzo, godendo delle sue ampie vedute.
Rientreremo percorrendo quell’antica strada di Sant’Agata, che, ora “ridotta” a una mulattiera, costituisce un segmento della Via degli Dei, e sulla quale ancora si trovano tracce dell’antico selciato.
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