Luogo: Anchiano, Vallebuia
Abbiamo esplorato diverse aree del Montalbano, quel crinale antiappenninico di natura collinare, che si stacca dalla Montagna pistoiese a Serravalle e approda alle strette della Gonfolina, da Poggio alla Malva fino a Limite sull’Arno.
Si tratta di una fra le più belle campagne-giardino della Toscana, con i suoi oliveti e vigneti incastonati nelle colline con sapienza millenaria, che danno vita a oli pregiati e alle più antiche DOC al mondo; i suoi numerosi piccoli borghi, chiese e strutture ospitali che conservano l’origine di antichi castelli e guardinghi longobardi, i suoi siti etruschi non soltanto di natura funeraria, ma veri e propri centri politici e religiosi fondamentali nella civiltà preromana, sebbene ancora poco conosciuti.
E ancora, le aree di natura integra dove possono vivere delicate specie vegetali e anfibie, le vie dei pellegrini, i mulini, le pievi, le ville rinascimentali e medicee.
Ecco, è proprio una di queste aree su cui muoveremo i nostri passi, aree dove il selvaggio e il manufatto si mescolano, e dove oggi, non più utilizzate per il sostentamento economico, gli aspetti naturali sono diventati preponderanti.
Partiremo da un luogo d’elezione del Montalbano: Anchiano, laddove, come alcuni documenti attestano, nacque Leonardo. Da qui saliremo seguendo un sentiero lungo il Borro di Balenaia, a rinvenire quel che resta dei diversi mulini presenti ed usati dal XV fino almeno al XVII secolo.
Durante il percorso ci immergeremo nella vegetazione tipica degli ambienti di forra, dove anche specie anfibie non comuni trovano un ambiente adattissimo al loro benessere.
Attraversando altre opere dell’uomo quali una magnifica vigna monumentale, giungeremo ad una delle chiuse meglio conservate del Barco Reale Mediceo, quella estesa tenuta di caccia che si estendeva su un perimetro di 52 chilometri, portata a termine dai Medici nel 1626 e utilizzata per un secolo e mezzo.
Le chiuse erano parte delle mura di recinzione: lasciavano scorrere i numerosi corsi d’acqua, impedendo allo stesso tempo agli animali di fuggire.
Altro monumento - è proprio il caso di dire! - che impreziosisce la nostra escursione è il leccio di Faltognano, un matusalemme che nella sua lunga vita ha subito almeno due importanti interventi di “restauro”, e che è ancora lì a dominare in un’atmosfera di amena serenità il Valdarno Inferiore e il Padule di Fucecchio. Nelle giornate limpide lo sguardo arriva a toccare il mare.
AGGIORNAMENTO DOPO LE PIOGGE NOVEMBRINE: non è possibile raggiungere la chiusa del Barco Reale per frana con caduta alberi. In alternativa (vedremo comunque dei tratti di muro perimetrale), raggiungeremo il crinale con tappa all'importantissima Torre di Sant'Alluccio.
Iscrizione on line OBBLIGATORIA entro il 30 novembre 2023;
dopo questa data è necessario contattare la guida
per avere la conferma.
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