INDICE:
Padum
Reduci
Marciana
Cotoncello
Paolina
Saluti
Verdon
Vienna
e Salzburg
Estinto
La
Demande
Heidi
Alberto
Il trasferimento da Lhe, capitale del Laddah, a Padum (Zanskar) dovrebbe
durare due giorni con pernottamento a Kalghir. Durante il lungo viaggio
bisogna ingannare il tempo soprattutto per non guardare la strada, stretta
e pericolosa, la guida degli autisti indiani produce in noi notevoli scariche
di adrenalina.
Otto sono i miei compagni di viaggio.
Partiremo percorrendo e perlustrando piste, passi e percorsi perigliosi
portandosi pensieri personali.
A. (adele) amabile addizionatrice, ha amministrato abilmente argenti.
P. (paola) poche, precise parole, puntuale e premurosa.
S . (stefano R.) semplice, sereno, saggio, sapiente, semplicemente stefano.
S. (simone) sempre sorridente, segue scrupolosamente le segnalazioni e le scelte del sergente.
C. (carlo) conviviale, compagnone, conditore, cameraman carismatico.
R. (roberto) raggiante regala ricordi ai ragazzini. Ritornerai ragionevolmente ritemprato, rigenerato e restaurato al ristorante rinomato.
F. (francesco) fulgido figliolo fuma e forcheggia forse fortemente.
G. (giovanni) grande e giovane generoso groupleader.
16 luglio 1997.
aitante allenatore, amico affascinante,
artista accalorato, alpinista ammaccato.
By the woman’s group.
Kalgir (Ladakh) 17 luglio 1997.
Da parte di Adele e Paola scritto su cartolina illustrata lasciata sotto la porta della camera a Kalgir dopo l'incidente.
In località Rangdum Gpmpa proprio in prossimità del monastero
(4.000 m. s.l.m.) il nostro autista, forse distratto, ha perso il controllo
dell'autobus classe A della compagnia statale Jamu & Kashmir.
L'autobus si è ribaltato ed è finito nella scarpata del
letto del fiume fortunamente secco, i componenti del gruppo rimangono feriti
e contusi. La delusione di tutti è grande.
Si rientra a Kalgir per le visite in ospedale.
Ritornarono rotti e rintronati dai rimbalzi, reprimendo la rabbia del ringambo.
Rimarrà il ricordo di ridenti radure e ruscelli, ruvidi e rugosi risalti di ripide rocce rotte.
Raramente rimpiangeranno i ripetuti rischi.
Rangdum Gompa (Zanskar), 17 luglio 1997.
Agosto '97, ancora con la spalla lussata ed il tutore cerco di sopportare
il dolore. E' necessario un po' di riposo e dove meglio che all'Elba.
Ospiti degli amici Massimo e Chiara non posso rinunciare ad un po'
di movimento. Nonostante l'agosto torrido effettuiamo con Massimo la bellissima
traversata da Marciana a Pomonte.
Memorabile mattinata marino-montana.
Massimo, magico marciatore, macina metri su metri.
Mentre la memoria manda metodicamente minuziosi messsaggi montani,
Marciana, mare mediterraneo meraviglioso e magnifico,
mitiga malcelati, momentanei malumori.
9 agosto 1997.
Cotante coste circondate da calette
conducono considerazioni circa la conformazione dei continenti.
Continuerò cazzeggiando a cercare comunque con costanza e chiarezza
convinzioni e certezze a conturbamenti cerebrali che, come cunei,
circoncidono cuore e coscienza.
10 agosto 1997.
Splendida spiaggia con rocce granitiche
sulla strada da Marciana verso Pomonte.
Paolina
Tante sono le preoccupazioni relative al recupero
fisico della mobilità della spalla e legate anche alla consapevolezza
della poca preparazione per affrontare la montagna in relativa sicurezza,
inevitabilmente i pensieri sono anche rivolti verso il lavoro, dopo tanti
anni vorrei anche fare cose diverse.
Parcheggio poco problematico, piccolo posto pianeggiante con persone piacevoli,
potente progressione in pedalò .
Penso, penso, penso .... progettando positivi e possibili percorsi per pareti perpendicolari,
pur preoccupato per la poca preparazione.
Penso pure, prematuramente, a prospettive di progressioni
professionali. Potrei pure pensare a performance più produttive per i prossimi periodi.
11 agosto 1997.
Terminate le giornate di riposo all'Isola d'Elba, sono necessari i saluti ed i ringraziamenti agli amici che ci hanno ospitato nella loro casa sotto la chiesa di Marciana.
Siamo stati stupendamente.
Speriamo salire spesso le scale per le stanze sconsacrate
e si sappiano stabilire sovente simpatici simposi sempre in sette.
Sinceri saluti.
11 agosto 1997.
Venendo verso Vienna vedo vallate verdissime.
Vorrei vivere la vita vertiginosamente volando e viaggiando.
Viva le vacanze.
In viaggio verso Vienna, 17 agosto 1997.
Salzburg
Scende scivolando silenzioso il Salzach.
Strasse strette e superaffollate (senza scooter)
scrivono secoli di storie.
Salisburgo, 20 agosto 1997.
Il rientro a scuola e l'amara sorpresa di non avere più la cattedra al Liceo Artistico dopo cinque anni di lavoro e partecipazione totale alla vita della scuola.
Esaurita eccellete ed esaltante esperienza di educatore
emigrerò esternando evidenti emozioni.
Estate eccessivamente esecrabile, eventi, errori, ecatombe.
Effimere ed eccentriche elegie esercitano effetti elettrizzanti.
Fine settimana lungo ad arrampicare . E' la prima volta dopo il ritorno dal Tibet.
Vibranti e violente volate di vento.
Vividi virgulti vestiti variopinti.
Vedo vertiginose vallate verticali
e il verde Verdon viaggiare velocemente verso valle.
La Palud sul Verdon, 29 agosto 1997.
Discesa dal primo tiro della classica via aperta nel ’70 ma paurosamente unta.
( non dovendo dimostrare durezza discesero )
rinunciando a risalire ripide rocce rilavate e raramente rugose.
Riporranno i ricordi nel reparto dei rimpianti.
La Palud sur Verdon, 30 agosto 1997.
Abbigliati adeguatamente abbiamo arrampicato arditamente e con audacia,
aumentando le abilità alpinistiche.
Aleggiano, ahimè, allarmanti apatie e alienazioni.
Avrò ancora abbondanti ambizioni?
Auspico e aspetto ansioso e con affanno attrazioni e
argomenti anche attivando artifici affinchè ami ancora
appassionate avventure alpine.