Come ogni lunedì l'appuntamento è fissato al " Dazio " (via Baracca). Le previsioni sono in miglioramento sul settore occidentale e la temperatura in diminuzione, le condizioni ideali per fare una bella salita invernale in Apuane.
Ormai con Alessandro, Luigi e Stefano siamo un gruppetto ben affiatato e non dobbiamo discutere molto per decidere dove andare e poi da molto tempo c'è nei nostri programmi la parete Nord-Est del Pisanino.
Salendo verso Gramolazzo si gode un panorama stupendo della parete, c'è neve, è sereno e non tira vento. Alla chiesa vecchia di Gorfigliano si lascia la macchina, si da l'ultima controllata agli zaini e finalmente ci mettiamo in cammino.
Ai Piannellacci appena lasciata la strada sterrata troviamo la neve : è ghiacciata, i ramponi mordono bene, fa freddo ma siamo euforici, continuiamo a salire e a scrutare l'imponenza della parete con i suoi canali. Decidiamo di passare per il canale centrale mentre continuiamo a salire su per le doline.
Un centinaio di metri prima di attaccare il canale il pendio è interrotto da una fascia rocciosa coperta di neve dura e ghiaccio.
Ognuno di noi decide di salire dove gli sembra più bello e gratificante poi ci ritroveremo dove finisce il salto e ricomincia il pendio di neve prima dell'attacco del canale.
Alessandro non arriva, lo chiamiamo a gran voce, torniamo a cercarlo ma quando appare ai nostri occhi ci accorgiamo subito della gravità dell'accaduto nel vederlo riverso sulla neve.
In un attimo ho ripercorso con la mente tutte le cose che ci univano anche oltre la montagna, gli interessi comuni, il lavoro, la famiglia, le salite fatte insieme in Dolomiti, i canali, le cascate di ghiaccio, le gioie provate all'arrivo sulle cime, le emozioni condivise, le preoccupazioni per la discesa, i programmi per le successive uscite.
Non è possibile che sia vero, forse è solo ferito ! Non riesco a credere ai miei occhi, a darmi una spiegazione, a farmi una ragione. Il tratto da salire è abbastanza facile ma forse non esiste la montagna facile o difficile, esiste solo la montagna e basta !
Restiamo impietriti ed impotenti di fronte all'evidenza, Alessandro ci ha lasciati per sempre, nel dolore, nell'angoscia, nella paura, nella pace irreale di una splendida, assurda e incredibile mattina di sole.
14 febbraio 1994.